HomeScenariCerved: volano come "aquile" le PMI innovative

Cerved: volano come “aquile” le PMI innovative

La monografia del Rapporto Cerved PMI 2017 è dedicata agli impatti del piano Industria 4.0 sulle performance e sui lavoratori delle imprese innovative

Leggi le riviste ⇢

Ti potrebbero interessare ⇢

La Redazione

Prosegue la crescita delle PMI, con la redditività che torna vicina ai livelli pre-crisi. E' quanto emerge dal Rapporto Cerved PMI 2017.

Nel 2016, per il quarto anno consecutivo, i bilanci delle PMI hanno mostrato chiari segnali di miglioramento, che confermano il rafforzamento dello scorso anno: prosegue infatti la crescita di ricavi (+2,3%), valore aggiunto (+4,1%) e MOL (+3,6%), a cui si associa un miglioramento della redditività netta, tornata sopra i livelli del 2008 e molto vicina ai livelli pre-crisi.

Note positive anche per gli investimenti: dopo il crollo osservato tra 2007 e 2013, nel 2016 le PMI hanno fortemente accresciuto la propensione all’investimento, con andamenti positivi diffusi a tutte le dimensioni e i settori.

Quattro tipologie di imprese

L'analisi utilizza dati relativi a un campione molto ampio di imprese e lavoratori per valutare se le società che nel periodo 2007-2015 hanno maggiormente investito in innovazione evidenzino performance significativamente diverse rispetto alle altre aziende e per analizzare le ricadute sui lavoratori di queste società.

Dagli archivi di Cerved sono stati estratti i dati relativi a tutte le società di capitale non finanziarie che nel 2007 avevano realizzato almeno 500 mila euro di fatturato: si tratta
di un campione di 316 mila società.

Questo ampio campione di società è stato suddiviso in quattro cluster, a seconda della propensione all’innovazione e agli investimenti: investitori innovativi, 12 mila imprese definite "aquile" perché ‘volano alto’ pur essendo ‘pesanti’ (in quanto investono anche in capitale fisico); innovatori ma non investitori, 54 mila società definite "colibrì" in quanto ‘leggere’, perché investono poco in capitale fisico; investitori ma non innovatori, 62 mila imprese identificate come "pterodattili", ossia società che, pur investendo, lo fanno in modo tradizionale; infine 188 mila società definite "struzzi", che non volano e, in molti casi, cercano di fuggire dalla globalizzazione piuttosto che affrontarla.

Dove volano le "aquile"

Le aquile mostrano caratteristiche peculiari: sono più giovani, impiegano più donne, più under 45 e una forza lavoro più qualificata. La maggiore propensione all’investimento si traduce in una maggiore rischiosità rispetto alle altre imprese. Questo si è riflesso in tassi di default più alti, che però sono più che compensati da una alta natalità.

Dal punto di vista di bilancio, le aquile sopravvissute mostrano risultati particolarmente positivi in termini di crescita, produttività e redditività.

Per quanto riguarda la forza lavoro, nonostante l’alto tasso di default incida sulla probabilità di non essere più impiegati, le imprese fortemente innovative sono quelle che hanno più accresciuto l’occupazione.

Cerved: volano come “aquile” le PMI innovative - Ultima modifica: 2017-11-13T11:08:58+01:00 da La Redazione