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Dagli oli alimentari le resine per la stampa 3D del futuro

U4I, il modello lombardo per l’innovazione punta al mercato

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La Redazione

Stampa 3D più sostenibile, ma anche cerotti termici di ultima generazione, passi avanti nella cura della leucemia e gallerie metropolitane più sicure.

È quanto promettono i progetti presentati in risposta alla prima call di University for innovation – U4I, la Fondazione dedicata alla valorizzazione della ricerca, al trasferimento tecnologico e al trasferimento di nuova conoscenze, costituita dalle Università di Bergamo, Milano-Bicocca e Pavia.

Il progetto per la stampa 3D

Il referente del progetto sulla stampa 3D è Daniele Dondi, Dipartimento di Chimica, Università degli Studi di Pavia.

"Ogni giorno sentiamo parlare di plastiche biodegradabili, ecocompatibili e anche di stampa 3D", racconta la presentazione del progetto. "Il progetto prevede la trasformazione di oli alimentari di scarto in resine per la nuova tecnologia. La soluzione sviluppata utilizza procedure conformi ai canoni della chimica verde, ovvero l’uso di sostanze non tossiche durante il processo, la riduzione di scarti e alte rese di reazione. Gli oli vegetali, soprattutto se di scarto, rappresentano quindi un valido punto di partenza rinnovabile e sostenibile".

Il processo visto da vicino

"La resina ottenuta" prosegue la presentazione "viene attivata con un fotocatalizzatore, che può essere di origine vegetale, e quindi resa stampabile con stampanti 3D che utilizzano la luce (stampanti a resina o stereolitografiche). Il prodotto ottenuto è competitivo con le resine attualmente disponibili sul mercato, che utilizzano composti sintetici a base acrilica, che possono essere tossici come dimostrato da molti studi. La preparazione presenta inoltre un alto livello di dettaglio, che la rende adatta alle applicazioni nel campo della stampa 3D, ovviamente lasciando aperte anche altre possibilità per le quali è necessaria una resina in grado di indurire con la luce".

"Nell’ambito del progetto ci si propone prima di tutto di incrementare la produzione della resina per andare a migliorare le caratteristiche e renderla utilizzabile su stampanti attualmente in commercio. Inoltre si cercheranno delle formulazioni in grado di soddisfare le caratteristiche richieste dal mercato quali resistenza meccanica, elasticità o altre qualità necessarie per lo scopo finale dell’oggetto stampato".

Dalla ricerca al mercato

Arrivare sul mercato o diventare la base per la costituzione di una nuova impresa spin-off. Questi gli obiettivi dei progetti beneficiari di una prima tranche di finanziamento. Per i team di progetto prende il via un piano di lavoro di due anni per sviluppare le tecnologie, migliorarne le prestazioni e giungere alla realizzazione di prototipi che possano essere trasferiti alle imprese per migliorarne prodotti e servizi.

Ogni team di progetto sarà responsabile dello sviluppo scientifico e tecnologico e collaborerà con la Fondazione, che li affiancherà con un business developer con cui confrontarsi periodicamente sullo stato di avanzamento del piano di lavoro e sulle opportunità di valorizzazione dei risultati ottenuti.

La forza del network

La Fondazione farà leva sul proprio network per identificare partner industriali o investitori interessati alle tecnologie sviluppate. Recentemente sono stati siglati anche altri due accordi: il primo con MATERIAS, incubatore early stage nel settore dei materiali innovativi, il secondo con Vertis SGR e Venture Factory per investimento di seed e venture capital in progetti POC (Proof-of-Concept) e società spin-off delle tre università fondatrici.

"Per la valutazione delle proposte ci siamo avvalsi di alcuni esperti esterni alle tre università" ha spiegato il direttore tecnico di U4i, Enrico Albizzati "per avere un giudizio oggettivo sulla maturità della tecnologia e sulle prospettive di mercato. Considerando che tutti i progetti avevano una solida base scientifica, si è dato seguito a quelli contraddistinti da un robusto e articolato piano di sviluppo e con maggiori possibilità di valorizzazione in tempi rapidi, con il duplice obiettivo di generare ricadute tangibili in ambito industriale e sociale e rimettere in circolo risorse per sostenere ulteriori progetti".

 

Dagli oli alimentari le resine per la stampa 3D del futuro - Ultima modifica: 2018-12-17T11:08:58+01:00 da La Redazione