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Industria 4.0: Toscana chiamata a ridurre gap

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La Redazione

Industria 4.0: è una Toscana che deve recuperare ancora un po' di terreno rispetto alle regioni più attive quella che esce dall'indagine ‘Le tecnologie 4.0 in Toscana', realizzata da Raffaele Brancati, della società di ricerche MET, per conto della Regione. Una Toscana dove la diffusione delle tecnologie 4.0 è inferiore rispetto alle regioni prese a confronto (Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Lombardia e Marche).

La situazione attuale

L'indagine si basa su un campione di circa 24 mila imprese italiane e 2395 imprese toscane intervistate. Considerando le imprese con più di 50 addetti, la Toscana ha una diffusione di imprese 4.0 inferiore del -7% rispetto a Veneto e Piemonte, -6%, -5% e -3% rispettivamente nei confronti di Emilia Romagna, Lombardia e Marche.

Quasi il 50% delle imprese 4.0 italiane utilizza esclusivamente tecnologie relative ai dati (integrazione orizzontale o verticale delle informazioni, cloud, big data, analytics, etc.), più di un terzo è attivo anche in tecnologie produttive (robot interconnessi, manifattura additiva, simulazioni, realtà aumentata e materiali intelligenti). In Toscana prevalgono le imprese che integrano entrambe le tecnologie (38,5%) mentre la gestione dei big data/analitycs (0,4%) è più carente rispetto al dato nazionale (1,3%).

Indietro negli investimenti

Riguardo agli interventi programmati, Toscana inferiore al dato nazionale anche per la percentuale di imprese di maggiori dimensioni che ha in programma 4 o più investimenti in tecnologie 4.0: il 33,9% contro quasi il 50% delle imprese italiane con 50 addetti e oltre; tendenza analoga anche per la classe 10-49 addetti (23,5% in Toscana e 41,4% in Italia).

Tra quelle che già adottano tecnologie 4.0, il 45% delle toscane con più di 50 addetti dichiara di non avere in programma investimenti 4.0, con una media di interventi programmati (1,9) ben al di sotto di quella nazionale (2,3); sostanziale equilibrio invece per quanto riguarda le imprese 10-49 addetti: Toscana 2,15, Italia 2,27.

Gli obiettivi 4.0

Sia a livello nazionale che regionale l'impiego di tecnologie 4.0 punta al miglioramento della qualità dei prodotti e alla minimizzazione degli errori. La maggior flessibilità della produzione e la personalizzazione dei prodotti è invece un obiettivo che cresce con la dimensione, mentre l'ingresso dei nuovi mercati riguarderebbe le imprese più piccole.

La diffusione di imprese 4.0 per settore

Evidente la carenza toscana di tecnologie 4.0 in tutti i comparti considerati dalla ricerca, col picco del 20% nel caso della fabbricazione dei mezzi di trasporto. Il settore toscano che le utilizza maggiormente è quello delle macchine elettriche e delle apparecchiature elettroniche (40%). Di rilievo il settore della gomma, plastica e chimica (29,3% contro il 30,9% italiano) mentre è più basso nei settori meccanica, alimentare e abbigliamento, con percentuali poco superiori al 10%.

Il gap delle competenze

Sempre dall'indagine emerge che, sia a livello nazionale che regionale, le difficoltà di applicazione del paradigma 4.0 dipendono dalla presenza di personale con competenze non al passo con le esigenze richieste dal processo di digitalizzazione; in Toscana questo è più evidente per le tecnologie legate alla gestione dei dati.

Allo stesso tempo però va sottolineata la grande propensione delle imprese toscane a superare questo vuoto: il 12% lo ha fatto assumendo nuovo personale, il 10% investendo in formazione, un altro 10% rivolgendosi a collaborazioni esterne.

 

 

Industria 4.0: Toscana chiamata a ridurre gap - Ultima modifica: 2019-01-18T12:22:33+01:00 da La Redazione