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I4.0: la prospettiva di TÜV Italia sul nuovo credito d’imposta

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La Redazione

La Legge di Bilancio 2020 non proroga il c.d. super-ammortamento e l'iper-ammortamento che sono stati sostituiti da un credito d’imposta per le spese sostenute a titolo di investimento in beni strumentali nuovi.

L’automazione industriale, con l’obiettivo di incrementare produttività e qualità degli impianti e migliorare anche le condizioni lavorative, deve integrarsi con le nuove tecnologie produttive. Questa necessità è il punto di partenza su cui poggia l’Industria 4.0, rappresentata da un insieme di ecosistemi capaci di interagire tra loro, con alla base quello digitale, un'integrazione che, se diffusa, porta a quello che gli addetti ai lavori definiscono “smart factory”.

Il MISE, Ministero dello Sviluppo Economico, per favorire questa integrazione che è strategica per allineare il tessuto industriale del nostro paese a quello di altre nazioni manifatturiere, rendendolo così più competitivo e capace di affrontare con successo le richieste del mercato globale, ha messo a punto il Piano per l’Industria 4.0, inserito nella Legge di Bilancio 2020, per promuovere l’Industria 4.0 nel nostro Paese, una rivoluzione che riguarda l’ottimizzazione dei processi produttivi e quelli di automazione industriale.

La disciplina degli incentivi fiscali previsti dal Piano Nazionale Impresa 4.0 è stata ridefinita, in modo da sostenere più efficacemente il processo di transizione digitale delle imprese e la spesa privata in ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica.

Le imprese possono ora beneficiare della nuova agevolazione per gli investimenti in beni strumentali nuovi - compresi i beni immateriali funzionali alla trasformazione tecnologica secondo il modello Industria 4.0 - destinati a strutture produttive ubicate in Italia a condizione che siano effettuati nel periodo compreso tra il 1.01.2020 ed il 31.12.2020, ovvero entro il 30.06.2021 sempre che entro la data del 31.12.2020 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.

La legge di Bilancio 2020 sostituisce le precedenti misure di super e iper ammortamento con un nuovo credito d’imposta per le spese sostenute dalle imprese in investimenti in beni strumentali. Il nuovo credito d’imposta ha come obiettivo quello di agevolare la transizione digitale e tecnologica delle imprese e di accrescere le competenze connesse al compimento di tale transizione.

Le agevolazioni riguardano gli investimenti per 3 tipologie di beni, i quali possiedono una misura differente di credito d’imposta:

1. Beni materiali nuovi, strumentali all’esercizio d’impresa, funzionali alla trasformazione tecnologica secondo il modello Industria 4.0 (allegato A della legge di bilancio 2017)
2. Beni immateriali nuovi strumentali all’esercizio d’impresa (allegato B della legge di bilancio 2017)
3. Beni diversi

Per usufruire delle agevolazioni previste per ognuna delle precedenti tipologie, le aziende devono produrre una dichiarazione del Legale Rappresentante, e per ciascuno dei beni che hanno un costo di acquisizione superiore ai 300.000 euro (prima era pari a 500.000 euro), devono presentare perizia tecnica giurata rilasciata da un tecnico iscritto al proprio albo professionale o da un ente di certificazione, che attesti che il bene acquistato possiede caratteristiche tecniche tali da poter essere inserito tra quelli indicati negli allegati A e B, oltre ad essere interconnesso al sistema di gestione aziendale della produzione o alla catena di fornitura.

“A differenza di quanto riscontrato nei primi due anni dall’entrata in vigore del piano I4.0, dove i clienti non avevano ben chiaro i requisiti legislativi della Legge 11 dicembre 2016, nr. 232, ora ci si interfaccia con clienti sempre più consapevoli anche grazie al supporto di Innovation manager o società di consulenza esterne che “accompagnano” il cliente sin dalla fase di studio dell’investimento”, afferma l’Ing. Alberto Macchi - Business Line Manager Direttiva Macchine di TÜV Italia, Gruppo TÜV SÜD. “La principale criticità rimane legata alla gestione delle tempistiche e pianificazione delle attività per poter rispettare i vincoli temporali legati all’emissione della perizia. La maggior parte delle richieste si concentrano nell’ultimo trimestre dell’anno con l’obbligo di completare la perizia entro il 31 dicembre 2020. Ciò comporta tempistiche molto strette e poco margine per poter gestire eventuali problematiche che possono emergere durante la perizia. Inoltre, quest’anno ci troviamo ad affrontare una situazione molto particolare legata al COVID-19 e al conseguente lockdown che ha portato allo slittamento di diversi progetti ed in alcuni casi addirittura alla cancellazione.”

Nonostante sia aumentata la consapevolezza, la maggior parte delle aziende vede ancora l’Industria 4.0 prevalentemente nell’ottica del beneficio fiscale e non come una potenziale leva per rendere più efficienti i propri processi aziendali e ottenere così dei vantaggi a medio-lungo termine.

Nei primi anni dall’entrata in vigore del piano I4.0 TÜV Italia riceveva diverse richieste di supporto tecnico nella fase di sviluppo del progetto; a partire dal 2019 queste richieste sono diminuite in quanto si è andata affermando la figura dell’Innovation manager oltre alle società di consulenza dedicate alle tematiche relative all’Industria 4.0.

“Le aziende hanno acquisito più consapevolezza dell’impatto legato alla digitalizzazione dei propri sistemi e alla trasformazione I4.0 dei propri processi aziendali”, conclude Macchi. “Quello che abbiamo notato, soprattutto nell’ultimo anno, è la scelta da parte delle aziende di affidarsi a figure professionali in grado di supportarle in tutte le fasi dello sviluppo di un nuovo investimento fino ad arrivare al conseguimento della perizia.”

I4.0: la prospettiva di TÜV Italia sul nuovo credito d’imposta - Ultima modifica: 2020-10-01T09:00:12+02:00 da La Redazione